E’ disponibile da venerdì 1 marzo su tutte le piattaforme digitali e digital store l’album d’esordio di Niccolò Avanzi intitolato “Due volte uno“.
Il disco è stato realizzato grazie alla collaborazione di Daniel Pasotti (Typo Clan, Edipo, Jules not Jude) che ha curato produzione e arrangiamenti, e Michele Marelli (Monolith Studio) che ha lavorato su mix e master.

Tracklist:
1. L’arte della guerra
2. Razionalità
3. La magia della luna
4. Mi muovi dentro
5. Ricordi
6. Istante
7. Due volte uno
Il singolo omonimo “Due volte uno” ne ha anticipato l’uscita ed è in rotazione radiofonica dal 23 febbraio, di seguito il videoclip ufficiale:
Biografia:
Niccolò Avanzi nasce a Lonato del Garda, in provincia di Brescia. Fin da piccolo, grazie all’influenza del padre, mostra un forte interesse per la musica e si dedica inizialmente all’ascolto di musica punk, grunge e brit rock. Successivamente passa attraverso la musica elettronica, classica, RnB, jazz, esplorando molti generi, ma sempre ricercando nella musica qualcosa di diverso e sofisticato. Durante gli anni della formazione impara a suonare la chitarra e il pianoforte per poi collaborare con diverse band. Nel 2008 prende forma il suo primo progetto, The Oranges, all’interno del quale scrive l’album rock ‘Hit The Centre’ (prodotto da Marco Caldera). Nel 2011 dà avvio al progetto Macedonian e, coadiuvato da Fausto Zanardelli (Edipo e in seguito Coma_Cose), realizza l’album ‘The Crowd of Clouds’, che unisce pop, psichedelia e musica classica. Nel 2023 si riaffaccia al pubblico con il suo nuovo progetto solista in italiano e pubblica i singoli ‘Ricordi”, e ‘Razionalità’.
Di seguito la nostra INTERVISTA a Niccolò Avanzi:
- Ciao Niccolò! Da pochi giorni è uscito il tuo album d’esordio “Due volte uno”, come lo descriveresti?
Il mio album “Due volte uno” si manifesta come un viaggio d’ introspezione, intessuto di contemplazioni sulla vita, sull’amore e sull’infinito, attraverso sette tracce che esplorano il mio universo interiore. Pur tendendo verso il pop, rivela profondità se ascoltato con attenzione e sensibilità. Durante la sua creazione, mi sono immerso in saggi di filosofia orientale e ho permesso alle esperienze di un viaggio in India di influenzare la mia scrittura. Così è nato il disco, dalla fusione spontanea di molteplici stimoli che hanno modellato il suo contenuto. Mi appassiona creare metafore nei testi, mescolando ragione e fantasia per coinvolgere l’ascoltatore in un viaggio sensoriale e intellettuale, in cui ogni traccia è un frammento della mia essenza esposta al mondo.
- Il tuo disco è scritto per la prima volta interamente in italiano e per te è stata una sorta di sfida con te stesso. Cosa ti ha spinto a prendere questa decisione?
Scrivere in italiano è stata una sfida che ho affrontato con fiducia e determinazione, dato che era la mia prima volta. Adoro mettermi alla prova. Suono il pianoforte da molti anni (anche se la chitarra è stato il mio primo amore) e da tempo covavo il desiderio di esprimermi nella mia lingua madre. Sentivo che avrebbe reso più autentico il mio racconto. Questa sperimentazione, sia dal punto di vista personale che tecnico, mi sembra sia stata un successo, ma saranno gli ascoltatori a giudicare quando ascolterete il disco.
- Quando scrivi un brano, cosa ti ispira? Ti piace raccontare di te e delle tue esperienze o non solo?
Assolutamente sì, al cento per cento. Trovo ispirazione negli eventi vissuti in prima persona, poiché mi spingono a scrivere con sincerità. Questo approccio mi porta a creare opere che apprezzo profondamente. Quando riascolto la mia musica e non mi annoio, sento di aver centrato il bersaglio.
- Nel tuo nuovo album, inoltre, è ben visibile anche una profonda evoluzione dello stile, più maturo e orientato al cantautorato. E’ stata una scelta naturale cambiare genere o è stata anche questa una sfida personale?
Il processo è avvenuto in modo del tutto naturale. Se mentre scrivo un pezzo mi blocco troppo, lo metto da parte senza eliminarlo del tutto, ma lo riservo per il futuro. Se una canzone scorre senza intoppi, è quella giusta al momento giusto. Cerco di non farmi condizionare troppo da ciò che potrebbe andare in radio, preferendo seguire il mio istinto artistico. Mi lascio guidare dal flusso creativo e poi rivedo e aggiusto il lavoro, mantenendo sempre il mio tocco personale.
- Il singolo che ha preceduto l’uscita dell’album porta il suo stesso titolo “Due volte uno”, ci racconti il significato di questo pezzo?
“Due volte uno” è una canzone che esplora il dualismo della vita. Rappresenta il costante cercare e ricercare, un viaggio senza fine. Ci fa riflettere sul fatto che da soli non possiamo andare lontano e che la ricerca continua ci conduce ad altre ricerche, creando un loop infinito. È un’odissea verso la scoperta, che ci spinge a cercare qualcosa, che sia l’amore della nostra vita o la nostra personale verità.
- La musica ti accompagna sin da piccolo, cosa rappresenta per te oggi e che ruolo ha nella tua vita?
La musica è il mio ossigeno, indispensabile come l’aria alle grandi altitudini. È presente in ogni istante della mia giornata, dalla mattina alla sera. Mi comunica emozioni profonde: le canzoni che amo mi danno brividi e talvolta scatenano lacrime. Per me, la musica è puro sentimento.
- La tua carriera musicale è iniziata già diversi anni fa. Prima hai collaborato con diverse band, poi hai dato vita a due progetti: The Oranges e Macedonian. Ora torni con un nuovo progetto, ma questa volta da solista. Dove ti senti più rappresentato? Quali le sono le differenze?
Preferisco operare in solitaria, non per egoismo ma per esprimere la mia unicità senza compromessi. In una band, spesso si devono fare concessioni per mantenere l’armonia nella musica. Da solista, ho il controllo totale sulle mie idee e le mie emozioni, senza influenze esterne.
- Avendo molta esperienza nel campo della musica, cosa vorresti consigliare a chi invece sta muovendo i primi passi in questo mondo?
Ascoltare un mare di musica, dedicarsi allo studio e suonare senza sosta. Lo so, oggi immergersi nell’armonia può sembrare meno allettante, ma fidatevi, è un viaggio che porta a scoprire molti segreti per scrivere brani eccezionali. E con gli strumenti tecnologici di oggi, il processo creativo diventa ancora più coinvolgente! Non abbiate dubbi, provate e vedrete!