È online su YouTube il videoclip di “Tutti esauriti“, il nuovo singolo de Il Sogno della Crisalide, estratto dal suo secondo album “Indietro tutti” (Gallia Music). Attraverso ambientazioni surreali e simboliche, il video rappresenta una società intrappolata tra alienazione digitale, happy selfies e ricerca ossessiva della perfezione.
Di seguito il videoclip ufficiale:
“Indietro Tutti”, prodotto da Manuele Fusaroli e Michele Guberti (Massaga Produzioni) per Gallia Music, raccoglie nove tracce tra cui i brani pubblicati nel corso del 2024 e alcuni pezzi inediti. Attraverso testi ricchi di riferimenti e introspezione, il disco solleva domande su come la tecnologia, pur promettendo di abbattere le distanze, finisca spesso per allontanarci ancora di più. In un’epoca in cui la comunicazione è alla portata di un click, sembra paradossale che il vero contatto umano sia sempre più difficile da mantenere.

Tracklist di “Indietro Tutti”:
- San Junipero
- Le Tue Scuse
- Complotto!
- Tutti Esauriti
- Ipocondria
- Più Forte
- Chiedi a Chat GPT
- V.M.
- Le Due Metà
La nostra INTERVISTA a Il Sogno della Crisalide:
- Ciao Vladimiro! E’ da poco uscito il tuo nuovo singolo e videoclip “Tutti esauriti”, perché hai scelto questo titolo?
Beh, da una parte perché penso che il titolo parli un po’ delle condizioni di molte persone al giorno d’oggi, e poi per ridimensionare un po’ quella tendenza autocelebrativa ed ipocrita della scena indie mainstream di qualche anno fa…
- “Tutti esauriti” è estratto dal tuo secondo album “Indietro tutti”, un disco ricco di testi profondi e sonorità diverse che si mescolano fra loro. Come lo racconteresti?
Lo racconterei come uno sguardo nostalgico e disincantato su ciò che è stato e non potrà più essere, come un momento di autoanalisi e di riflessione anche personale ed in ultimo come un tentativo di fondere ciò che ero con ciò che sono adesso…
- Se dovessi usare solo 3 aggettivi per descriverlo quali useresti?
Nostalgico, vintage, politicamente scorretto
- C’è un brano a cui sei maggiormente affezionato? Se si, quale e perchè?
Ne citerei due. “Chiedi a Chat Gpt” e “le due metà”. Nel primo caso, perché credo sia il brano più caratteristico del intero album ed il secondo perché, in special modo sul finale, sembra chiudere il cerchio sul reale significato di tutto l’album.
- A cosa ti ispiri per la scrittura dei tuoi testi?
A ciò che succede dentro di me ed intorno a me.
- A proposito di testi, i tuoi spiccano per la loro attualità. Ti piacerebbe che in qualche modo possano anche far riflettere chi li ascolta?
L’obiettivo é proprio quello. Ma far riflettere senza ammorbare, tediare il prossimo, e fare in modo che ad ascoltarlo non siano solo gli ultra ottantenni è un’operazione molto complessa nell’era dei social e del digitale.
- E invece, quando sei tu l’ascoltatore, la musica è per te anche uno spunto di riflessione?
Si certo. Di amare riflessioni purtroppo. Sul fatto che la musica sia sempre più equiparata ad una merce di consumo.
- Piccola curiosità.. hai scelto un nome d’arte molto particolare, com’è nato?
E’ nato dal fatto che nei miei testi e soprattutto nel primo album, il collegamento alla sfera della psicologia tornasse con una certa ricorrenza. Per chi infatti non lo sapesse, “il sogno della farfalla” è il titolo di una rivista di cultura e psicologia da cui poi è stato tratto anche un film. Ovviamente ho sostituito “farfalla” con “crisalide” per indicare il mutamento continuo.